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al testo di Franca Figliolini
Elementi di teoria della misura
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In questo giorno di azzurra cupezza pesante di ore contate a minuti, chicchi sanguigni della melagrana dell'assenza, tu sei la distanza che mi misura
sempre. Come non stare è questo non volere, come non esistere. La mia cecità non conosce compromessi, ahinoi: tutto è buio. Quando inseguo con la mano
il tuo viso, il tuo sguardo di carne, tutto è buio. Così, nella reiterazione del gesto rimandato, rimosso, si costruisce l'inerzia dell'amore. Perché che io ti ami è vero
indubbiamente. Eppure, di tutta la potenza di questo verbo, amare, ho scelto quella nulla, collassata a un punto, sicché non c'è altro che si possa dire: tutto si chiude, ancora.
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Franca Figliolini
- 13/01/2013 11:26:00
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loredana, stefania, cristina, fausto, paolo: ancora grazie a tutti. fausto, sì, è cosìcome dici, per me. paolo, in effetti così è nata, dallultima strofa...
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Paolo Ottaviani
- 12/01/2013 10:24:00
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Molto bella davvero in particolare lultima strofa che, con laggiunta iniziale dellemistichio "Che io ti ami è vero" sarebbe già unottima poesia autosufficiente!
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Fausto Torre
- 11/01/2013 21:29:00
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le scelte lessicali danno rilievo allassenza e quel punto sa di lontananza, di incommensurabile. Forse lamore è tutto ciò che non è. Questo motore sempre acceso che orienta nel buio
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cristina bizzarri
- 11/01/2013 16:03:00
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Terribile, assoluta presenza-assenza. Grande inchinata poesia.
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Stefania Stravato
- 11/01/2013 13:06:00
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si. particolarmente magnifica.
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Loredana Savelli
- 11/01/2013 10:28:00
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Magnifica, specialmente lultima strofa. Ciao Franca.
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